Nel cuore di Novara, tra le mura di Casa Bossi, si intrecciano arte, memoria e architettura. Il cortometraggio “Abitare un cuore di pietra”, prodotto per gli Architetti di Novara, celebra la bellezza e il valore storico di questa dimora, legata alla figura dello scrittore Sebastiano Vassalli.
Casa Bossi: un gioiello dell’architettura neoclassica
Progettata dall’architetto Alessandro Antonelli nel 1857, Casa Bossi è uno degli edifici più rappresentativi dell’architettura civile ottocentesca. La sua struttura imponente e raffinata ha ospitato nel tempo intellettuali, artisti e scrittori, diventando un simbolo della città di Novara.
Nel 2010, la dimora è stata al centro di una campagna di sensibilizzazione, diventando uno dei Luoghi del Cuore del FAI. Questo movimento ha riacceso l’interesse per la sua conservazione, coinvolgendo istituzioni e cittadini in un progetto di valorizzazione.
Sebastiano Vassalli e il legame con Casa Bossi
Lo scrittore Sebastiano Vassalli, autore di “Cuore di pietra”, ha vissuto per molti anni in Casa Bossi, lasciandosi ispirare dalla sua storia e dalle sue mura. Nel documentario, Vassalli racconta il fascino e il mistero della casa, sottolineando l’importanza di preservare la memoria di luoghi carichi di storia.
Nel film, Vassalli riflette sul concetto di abitare, non solo come esperienza fisica, ma come dialogo con la storia. Casa Bossi, con le sue stanze e i suoi corridoi, diventa metafora di un’Italia che cambia, ma che deve mantenere un legame con il passato.
Un progetto per la memoria e la cultura
Il cortometraggio, realizzato con la collaborazione del Centro Novarese di Studi Letterari, è parte di un progetto di valorizzazione del patrimonio storico. Attraverso immagini suggestive e testimonianze, il film invita a riflettere sul concetto di abitare, non solo come esperienza fisica, ma come dialogo con la storia.
Casa Bossi continua a essere un simbolo per Novara, un luogo che attende di essere restituito alla comunità. Il video è stato realizzato senza alcun profitto, con un budget pari a zero, ma esclusivamente per passione e amore verso la cultura locale, sottolineando l’importanza di preservare i luoghi storici attraverso il racconto cinematografico.
Le musiche di Fabrizio Sabarino: un organo fuori dal tempo
A rendere ancora più suggestivo il cortometraggio è la colonna sonora composta da Fabrizio Sabarino, che ha saputo creare un’atmosfera unica grazie al suo organo fuori dal tempo. Le sue musiche evocano un senso di eternità e memoria, accompagnando le immagini di Casa Bossi con sonorità profonde e avvolgenti.
L’organo di Sabarino, con le sue tonalità solenni e malinconiche, diventa un ponte tra passato e presente, enfatizzando il tema del documentario: la necessità di preservare la storia e di dare nuova vita ai luoghi dimenticati. La sua musica non è solo un accompagnamento, ma un vero e proprio elemento narrativo, capace di amplificare le emozioni e di trasportare lo spettatore in un viaggio sensoriale attraverso il tempo.
Vuoii guardare un corto sul profilo di Sebastiano Vassalli?
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